gemma / Scilla / I sec.a.C. (seconda metà)
Scilla
Secondo G. Sena Chiesa è chiaramente avvertibile l'eco pergameno nella forte torsione delle figure e nell' accentuato contrasto chiaroscurale. Si tratta di un "vero capolavoro per la profondità spaziale,pronunciato dinamismo e sapienza compositiva" (Sena-Chiesa,Gemme rom. di cultura ellenistica ad Aquileia in AAAd,XII.,1977).
M.L. Vollenweider attribuisce l'incisione ad Hyllos, figlio di Dioscuride (Vollenweider 1966. pp. 20-21).
La gemma è citata nell'Inventario (BMV, Cod. It., 323=7107, Inventario b): "gemma rotonda legata in argento dorato con un mostro marino in atto di offendere con un timone da nave un marinaio che nuotando procura di salvarsi in agata sardonica bellissima": cfr. Ravagnan 1997, p. 244.
Descrizione
Scilla, di tre quarti a sinistra, con il busto nudo rappresentato in torsione, impugna il timone con entrambe le mani; le braccia sono sollevate e piegate dietro la testa, pronte a sferrare un colpo. Fra le spire serpentiformi del suo corpo tiene intrappolato un compagno di Odisseo. Dall'altro lato, sulla destra, la composizione è equilibrata dalla presenza di una delle protomi canine di Scilla, che rivolge il muso per seguire l'azione. Intorno al perno centrale dell'immagine, costituito dal busto umano di Scilla, si agitano le spire serpentiformi, le code di pesce e le onde del mare curvilinee. Da notare la perlinatura che decora il timone brandito dal mostro.
Dettagli
Tipologia
Beni Archeologici
Collocazione specifica
Museo Archeologico Nazionale di Venezia
Localizzazione geografico-amministrativa attuale
VENEZIA (VENEZIA)
Materia tecnica
corniola rossa, leggermente convessa, rendimento di strordinaria abilità
Misure
mm 28,1 x 27,10 x 4,85
Definizione culturale
glittica tardorepubblicana-primoimperiale