L’Arte delle Perle di Vetro

Per il Veneto, il primo bene iscritto nella Lista Rappresentativa Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale è l'Arte delle Perle di Vetro, una particolare tradizione manifatturiera storica che rappresenta per la città un patrimonio immateriale di notevole significato e importanza.

Dal tardo Medioevo, Venezia fu la sede di questa lavorazione che ebbe immenso successo in tutto il mondo e che costituisce un sapere tradizionale artigianale tramandato di generazione in generazione, ininterrottamente, per oltre settecento anni.

Le enormi quantità di perle prodotte nella città lagunare attraversarono oceani e percorsero continenti, venendo impiegate addirittura come merce di scambio, in luogo del denaro, per acquistare anche materie preziose come oro, avorio, pellicce e altri beni esotici di lusso.

Il periodo aureo per la produzione delle perle di vetro va dalla metà dell’Ottocento al 1920 circa: dall’abilità e dall’esperienza degli artigiani veneziani dell'epoca nacquero produzioni di grande bellezza, destinate a diventare famosissime nel mondo del collezionismo e dell’antiquariato. Dopo la prima guerra mondiale, con il progressivo dissolversi del colonialismo, le perle di scambio, sostituite dal denaro, persero la loro originaria funzione, per diventare sempre più oggetti d’arte, gioielli e ornamenti personali. Allo stesso tempo, le tecniche di lavorazione impiegate si fecero via via più raffinate, al fine di creare manufatti di pregio, talvolta dei veri capolavori di vetro di piccole dimensioni, conosciuti in tutto il mondo.

Ancor oggi, quest’arte è sentita dagli abitanti del territorio come un valore identitario e culturale condiviso e, nel tempo, si è arricchita di conoscenze, invenzioni e innovazioni tecniche, ha promosso il dialogo interculturale, ha contribuito ad accrescere la creatività e ha favorito le dinamiche di interazione sociale.

Il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro ha assunto e promosso l’iniziativa di avviare un percorso di candidatura alla Lista Rappresentativa istituita dalla Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Il processo, cui la Regione ha dato il proprio supporto istituzionale con Deliberazione di Giunta Regionale n. 187 del 22 febbraio 2019, si configura come una proposta binazionale, con l’Italia capofila, sotto il coordinamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e la partecipazione in partenariato della Francia, un Paese in cui esiste una tradizione artigianale diffusa che si rivela per molti aspetti vicina e affine a quella veneziana, nata proprio grazie all’esportazione del sapere artigianale sviluppatosi in Laguna.

Per il Veneto, il primo bene iscritto nella Lista Rappresentativa Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale è l'Arte delle Perle di Vetro, una particolare tradizione manifatturiera storica che rappresenta per la città un patrimonio immateriale di notevole significato e importanza.

Dal tardo Medioevo, Venezia fu la sede di questa lavorazione che ebbe immenso successo in tutto il mondo e che costituisce un sapere tradizionale artigianale tramandato di generazione in generazione, ininterrottamente, per oltre settecento anni.

Le enormi quantità di perle prodotte nella città lagunare attraversarono oceani e percorsero continenti, venendo impiegate addirittura come merce di scambio, in luogo del denaro, per acquistare anche materie preziose come oro, avorio, pellicce e altri beni esotici di lusso.

Il periodo aureo per la produzione delle perle di vetro va dalla metà dell’Ottocento al 1920 circa: dall’abilità e dall’esperienza degli artigiani veneziani dell'epoca nacquero produzioni di grande bellezza, destinate a diventare famosissime nel mondo del collezionismo e dell’antiquariato. Dopo la prima guerra mondiale, con il progressivo dissolversi del colonialismo, le perle di scambio, sostituite dal denaro, persero la loro originaria funzione, per diventare sempre più oggetti d’arte, gioielli e ornamenti personali. Allo stesso tempo, le tecniche di lavorazione impiegate si fecero via via più raffinate, al fine di creare manufatti di pregio, talvolta dei veri capolavori di vetro di piccole dimensioni, conosciuti in tutto il mondo.

Ancor oggi, quest’arte è sentita dagli abitanti del territorio come un valore identitario e culturale condiviso e, nel tempo, si è arricchita di conoscenze, invenzioni e innovazioni tecniche, ha promosso il dialogo interculturale, ha contribuito ad accrescere la creatività e ha favorito le dinamiche di interazione sociale.

Il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro ha assunto e promosso l’iniziativa di avviare un percorso di candidatura alla Lista Rappresentativa istituita dalla Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Il processo, cui la Regione ha dato il proprio supporto istituzionale con Deliberazione di Giunta Regionale n. 187 del 22 febbraio 2019, si configura come una proposta binazionale, con l’Italia capofila, sotto il coordinamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e la partecipazione in partenariato della Francia, un Paese in cui esiste una tradizione artigianale diffusa che si rivela per molti aspetti vicina e affine a quella veneziana, nata proprio grazie all’esportazione del sapere artigianale sviluppatosi in Laguna.

 

Contatti Comitato Salvaguardia Perle di Vetro Veneziane

Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane

Cannaregio, 97/D – 30132 Venezia

Tel. 041 5230292

Ultimo aggiornamento: 10-01-2024